domenica 3 maggio 2009

Syntactica










Syntactica
© mVis!* Maurizio Virdis 2009

Note di Sintassi sarda medievale

Plasticità costruttiva della frase sarda (e la posizione del Soggetto)

La sintassi nelle Carte volgari cagliaritane


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maurizio virdis
NOTE DI SINTASSI SARDA MEDIEVALE
pubblicato in
Studia ex Hilaritate
Mélanges de Linguistique et d’onomastique sardes et romanes offerts à M. Heinz Jürgen Wolf publiés par Dieter Kremer et Alf Monjour dans les «Travaux de Linguistique et de Philologie» XXXIII-XXXIV, Strasbourg – Nancy, Klincksieck, 1995-1996, pp. 507-526.


Ciò che in queste pagine si vuole analizzare è la struttura della frase del sardo medievale, e in specifico: 1) la posizione reciproca degli elementi Soggetto (S), Verbo (V), Oggetto diretto (O), Oggetto indiretto (I) e altre determinazioni complementari (X); 2) la posizione dei clitici, anche quale spia della struttura soggiacente; 3) l'uso dei clitici in funzione anticipatoria/raddoppiante di argomenti posposti al verbo.

Come in genere le lingue romanze medievali1, anche il Sardo ha, nel costrutto non marcato, il Soggetto in posizione postverbale, anche se non pare avere una costruzione V2 (ossia con verbo in seconda posizione) rigida: non solo perché la frase sarda medievale può avere più di un componente davanti a V, ma anche perché essa può iniziare immediatamente con V. Si potrebbe spiegare la collocazione di S dopo il verbo come il risultato di una risalita di V in FLESS e da qui poi in C (C = Complementatore, d'ora in poi così siglato), risalita che lascerebbe S dietro di sé 2.
Dato però che, in Sardo medievale, il Soggetto si trova sempre in posizione postverbale, non solo nelle principali ma anche nelle dipendenti, è difficile pensare, per queste ultime, a una risalita del genere, dato che il nodo C è, nelle dipendenti, ovviamente occupato; si potrebbe allora pensare che il Soggetto, in entrambi i tipi di frase, si collochi in posizione di Aggiunto a V: sarebbe infatti difficile e antieconomico pensare a un S che si genera sotto un certo nodo nelle principali (il nodo SpecFLESS) - e che rimanga poi in posizione postverbale a causa di un movimento di V a C, movimento che pur sembra verificarsi, come vedremo fra breve - mentre solo nelle dipendenti S si genererebbe come aggiunzione a V o a V"; sarebbe più economico invece pensare che S si generi, in entrambi i casi, in una medesima posizione: l'ipotizzabile movimento di V nelle principali non avrebbe poi effetto, in struttura-s, sulla posizione relativa (postverbale appunto) di S rispetto a V.
Bisogna però distinguere fra la posizione postverbale del Soggetto immediatamente adiacente alla destra di V - costruzione largamente maggioritaria - e la posizione postverbale in cui il Soggetto è collocato dopo non solo il Verbo, ma anche dopo l'Oggetto o altro materiale frastico, sempre alla destra di tutto ciò. Nel primo caso l'aggiunzione andrebbe fatta alla destra di V e ciò spiegherebbe la precedenza di S rispetto a O, nel secondo caso l'aggiunzione sarebbe alla destra di V", il che spiegherebbe la posizione postverbale estrema, a destra, o comunque non immediatamente adiacente a V, alla sua destra.

Diamo innanzitutto delle esemplificazioni3:

(1) Frasi principali VS o VSO

- Ockisitilu Gosantine Culurione a Petru Pippi [49]
Lo uccise Gosantine Culurione (Sogg.) Pietro Pippi (Ogg.)
[inizio di scheda]

- Vattussitilu donna Vittoria de Iscanu assu filiu Comita malavidu a scu. Petru
[359]
Lo portò donna Vittoria de Iscanu il figlio Comita malato a S. Pietro [inizio di
scheda]

- Posit Mariane de Nureki ad hora de morte a sca. Julia,sa terra sua de Nuratholu [360]
Pose [in donazione] Mariane de Nureki nell'ora della morte a S. Julia, la terra sua di Nuratholu [inizio di scheda]

- Kertait su operaiu de sca. Maria de Pisas, donnu Juvanne, cun Marinianu [372]
Ebbe lite l'operaio si S. Maria di Pisa, donnu Juvanne, con Marinianu
[inizio di scheda]

(1a) VS o VSO nelle principali anche dopo eventuale altro
materiale che preceda V:

- Et appus custa binchitura ki lis feki, bennerun issos ad mimi e benderunimi omnia cantu vi avian [9]
E dopo questa vincita [in giudizio] che feci loro, vennero essi da me e mi vendettero tutto quanto vi avevano

- Et issara mi iudicait donnikellu Gunnari a battuier su condake de scu. Petru [79]
E allora mi impose in giudizio donnikellu Gunnari di portare il condaghe di San Pietro

- Et dave co baricait su annale, bennit Petru de Kerki [...] Et ad octo dies torraimus nois verbu in corona ka non nos davan su argentu [358]
E dacché passò il termine di un anno, venne Petru de Kerki [...] E all'ottavo giorno rispondemmo noi [restituimmo noi parola] in giudizio che non ci davano l'argento

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maurizio virdis
PLASTICITA' COSTRUTTIVA DELLA FRASE SARDA
(e la posizione del Soggetto)


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Nel suo lavoro sulla sintassi sarda del 1993, Sardinian Syntax1, N1 Michael A. Jones pone il problema del soggetto in posizione postverbale in Sardo, e lo pone come questione delicata e di non facile e immediata risoluzione. Il soggetto verbale può certo essere il risultato di una dislocazione a destra, come per riprendere l'esempio stesso del Jones2 N2

(1) At telefonatu, su mastru de muru.
ha telefonato, il muratore

ma si può avere anche

(2) At telefonatu su mastru de muru

senza alcuna pausa che preceda il soggetto; in questo secondo caso si avrebbe, a parere del Jones, un fenomeno di inversione. La differenza fra dislocazione a destra, in (1), e inversione, in (2), consisterebbe, per i casi qui esemplificati, nel fatto che (1) potrebbe essere una risposta a una domanda come "ha telefonato il muratore?", mentre (2) risponderebbe a una domanda come "ha telefonato qualcuno mentre ero fuori?". La differenza fra inversione e dislocazione a destra, ammette lo studioso, è comunque «not always absolutely clear since, in many cases, they yield the same linear sequences and can only be distinguished by reference to prosody or context. This makes it rather difficult to determine or illustrate the particular syntactic properties of each process simply by means of acceptability judgements of constructed examples»3. N3 Riprendendo il problema più avanti, nello stesso lavoro, il Jones ritiene i soggetti dislocati a destra «unstrssed and non-focal», mentre i soggetti risultanti postverbali per inversione «bear primary stress and are interpreted as (part of) the focus»4 N4

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maurizio virdis
La sintassi nelle Carte volgari cagliaritane


La sintassi delle Carte volgari cagliaritane (d'ora in poi CV) conservate presso l'Archivio arcivescovile di Cagliari è del tutto simile a quella dei condaghi e comunque a quella del sardo medievale; in esse si riscontra semmai una maggior formularità e ripetitività, una minore concessione al narrato, e quindi una minore variazione sintattica nell'impiego pragmatico; si tratta perciò, forse, di un corpus più ridotto al fine dell'analisi della pragmatica linguistica e degli schemi sintattici che vi stanno collegati. Tuttavia proprio per questo carattere e tono iterativo le CV ci forniscono varianti significative nell'ambito di certi schemi sintattici.
Il testo delle CV ci conferma innanzi tutto, al pari dei documenti logudoresi, che il sardo medievale è una lingua avente il soggetto in seconda posizione, almeno come dato di base e di struttura primaria. Il soggetto è infatti, anche nelle nostre carte, assai spesso in posizione immediatamente postverbale, come si può vedere, per esempio, nei seguenti tipi frasali:

– Et est fata (V) custa carta (S) anno domini M.CC.XV. ii kl octubri, habendusilla iuigi ad manu sua sa curadoria de Campidanu pro logu salbadori, XII, 6;
– Dedilloy (V) donnu Trogotori de Zebera (S), cum bulintadi de sus filius, a ora de morti sua, sa filiadura ki lli aeda a issi facta donnu Gunnari de Serra, XIII, 2;
– Et kertemi (V) Jorgi Lepuri (S) de parti de iudigi, pro Jorgi de Margini et pro sas sorris, k’enti essiri muniarius, XIII, 10;
– Derunt illoi (V) donnu Arzzocu Dezzori et donna Jurgia sa sorri (S) […] a sanctu Jorgi […] omnia cantu illoi abenta in sa billa de Goni, XIV, 2
– Cambiei cum su donnu
miu Iudigi Barusoni […]. Deillis (V) deo (S) ad issus in Barbaria ad Maria Dadu, XVI, 2.

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