ELLO,
I CLITICI E LE PERIFERIE IN SARDO
in
Itinerando
Senza
confini “itinerando” dalla preistoria ad oggi. Studi in ricordo
di Roberto Coroneo
a
cura di Rossana Martorelli, Perugia, Marlocchi, 2015. ISBN:
978-88-6074-724-2. Vol I.3 , pp. 1733-1745.
Maurizio
Virdis
Università
degli Studi di Cagliari
Dipartimento
di Filologia, Letteratura e Linguistica
virdis@unica.it
Riassunto.
La lingua sarda sfrutta assai le posizioni periferiche della frase,
sia
a
destra che a sinistra; ciò eminentemente per scopi pragmatici e/o
effetti di senso, che
connettono
una certa catena frastica a un contesto (il)locutivo espresso o
presupposto o da
far
presupporre. ‘Ello’ è uno degli elementi di questo tipo, esso ha
funzioni diverse.
Alla
periferia destra troviamo i complementi del verbo talvolta anticipati
mediante dei
clitici:
questa anticipazione marginalizza sintatticamente tali complementi in
funzione di
topic
o di focus. Anche la posizione del Soggetto, in una lingua pro-drop
come il Sardo, può
essere
interessata da processi di defocalizzazione, e il Soggetto può
essere marginalizzato a
destra,
quale un topic-coda.
Parole
chiave: sintassi sarda, periferie, ‘ello’.
Abstract.
The Sardinian language frequently exploits the peripheral positions
of the
sentence,
both on the right and the left, for pragmatic purposes; in this way a
phrastic chain
is
connected to a wider (il)locutional context: which may be expressed,
or assumed, or to
be
assumed. One of such elements, in the left periphery, is ‘ello’,
which may have different
functions
and even different hints and undertones.
At
the right periphery, the Complements of the Verb are often
anticipated by clitics; this
anticipation
marginalizes Verb Complements, giving them the function of a topic or
a focus.
Even
the position of the Subject as well, in a pro-drop language as
Sardinian, may be affected
by
defocusing processes, so that the Subject can be marginalized to the
right, as a topic-tail,
or
an afterthought.
Keywords:
Sardinian syntax, Periphery, ‘ello’.
La
periferia sinistra
Il
Sardo è una lingua che dà ampio spazio all’utilizzo delle
periferie della frase,
sia
destra che sinistra. Oltre ai ben noti fenomeni di dislocazione,
diffusi in
varie
lingue neolatine, è ormai noto come pure in Sardo siano presenti
lar-
gamente
fenomeni di fronting, consistenti nello spostamento di costituenti
frasali
in SpecComp con valore pragmatico di focalizzazione, anche non con-
trastiva.
Hanno dato contributi di rilievo nello studio di tale fenomeno Jones,
1993;
Mensching & Remberger, 2010 e Cruschina, 2010.
Molto
strettamente legata a questo fenomeno, da un punto di vista
strutturale,
è
la funzione pragmatica ed il funzionamento sintattico della
particella a che,
proposizioni
interrogative; tale particella certamente occupa lo stesso nodo
strutturale, SpecComp,
dell’elemento
focalizzato o dell’elemento WH; infatti a è incompatibile con la
presenza
di un pronome interrogativo, o di un participio passato o gerundio
di
un verbo composto, o ancora di un predicato, che siano stati mossi,
dalla
loro
propria posizione non marcata, in SpecComp: *a cant’er mannu?, *a
bén-
niu
est?, *a ruju fit? (ma invece: cant’er mannu? (quant’è grande?),
bénniu
est?(è
venuto?), ruju fit?(era rosso?)). Si dà dunque la reciproca
incompatibi-
lità
di occupare lo SpecComp: soltanto un costituente, e non più d’uno,
può
esser
mosso sotto tale nodo (cfr. Jones, 1993).
Oltre
tutto ciò, oltre questo complesso di fenomeni, che oramai prende una
ben
definita fisionomia e spiegazione, altri elementi occupano la
periferia si-
nistra
della frase sarda: si tratta degli elementi ello e già. Entrambi
sono in-
troduttori
di frase: il primo, ello, è introduttore di frase interrogativa (ma,
ve-
dremo
poi, non soltanto, in quanto esso introduce altro tipo specifico di
frase
di
cui si dirà in seguito), il secondo, già, introduce frasi
affermative con forte
valore
assertivo e asseverativo (già est beru chi est aicci = è proprio
così; già
est
andau = certo che è andato). Entrambi, pur obbedendo a regole
strutturali
differenti,
svolgono la funzione pragmatica di connettori, in quanto collegano
la
frase – interrogativa o assertiva – che essi introducono, a un
contesto pre-
cedente,
esplicito o presupposto; oppure, altresì, creano, o contribuiscono a
creare,
un contesto di presupposizione o di ‘datità’, di ‘già noto’.
Continua qui